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Ci siamo presentati alla COP 16 con obiettivi chiari e con una delegazione che rappresenta i nostri valori: inclusione, rispetto, giustizia e diversità, non solo per arrestare ma anche per invertire la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico.

A cinque giorni dall'inizio della COP16 a Cali, in Colombia, il nostro lavoro è tutt'altro che finito e lo stiamo festeggiando.

A capo della nostra delegazione, Salvatore Coppola-Finegan, presidente di Ecocitizen, ha avuto un'agenda fitta di incontri ed eventi, costruendo alleanze chiave per il difficile lavoro che verrà. Come sappiamo, questo è il decennio dell'attuazione! Tutti (persone, organizzazioni, mondo accademico, organismi internazionali e decisori) devono lavorare insieme per affrontare le sfide ambientali ORA.

Tenendo presente quanto sopra, abbiamo partecipato attivamente ai giorni di apertura dell'#COP16.

Crediamo che la tutela della biodiversità, la rigenerazione e la scienza del clima debbano essere affrontate da ogni punto di vista. Inoltre, siamo convinti dell'importanza di un approccio globale che includa le strutture religiose, data la loro importante influenza sia sulle comunità che ai più alti livelli politici.

I nostri legami con l'Università Pontificia Saveriana, l'Associazione delle Università affidate alla Compagnia di Gesù in America Latina (AUSJAL), l'Università di Oxford, il ven. Napan Santibhaddo Thawornbanjob dell'Istituto di Gestione Buddista per la Felicità e la Pace, il CELAM, la Comisión Pontificia para América Latina, la Conferencia Episcopal de Colombia, la Caritas Colombiana, la Caritas LAC, Cáritas Internationalis, il Movimiento Laudato Si, la Red de Iglesias y Minería ci hanno aiutato a comprendere le loro esigenze e a trovare un percorso di collaborazione.

Grazie al nostro lavoro nel mondo accademico e nell'attivismo, abbiamo incontrato esperti nella ricerca e nell'implementazione, come Virginia Antonioli di WRI Brasile e Vivi Siriporn Sriaram della 30X30 Coalition for Nature in Thailandia. Entrambe le ricercatrici sottolineano che i dati devono essere accessibili a tutti. Sottolineano inoltre che la giustizia comprende l'accesso a informazioni "su misura" per le esigenze e le caratteristiche specifiche delle diverse popolazioni.

Anitalia Pijachi, leader e attivista indigena del nostro team, ci fa sempre riflettere ogni volta che la sentiamo parlare. Frasi come "Non c'è niente di noi senza di noi", "Ci vedono ancora come un souvenir in un museo" e "Le comunità indigene sono i protettori naturali della nostra biodiversità" sono solo alcune delle sue osservazioni che invitano all'apprendimento e al rispetto.

Al termine della nostra prima settimana di partecipazione all'#COP16, vorremmo condividere con voi questa analisi perspicace di Salvatore Coppola-Finegan alla chiusura dell'evento, di cui siamo stati co-conduttori insieme all'Università di Oxford. Egli sottolinea l'importanza dell'ecologia integrale come giusta via per l'attuazione di azioni di conservazione della biodiversità:

L'Ecologia Integrale è la chiave per muoversi verso un quadro tecnico e politico equo. La convergenza dell'Ecologia Integrale e del Quadro Globale per la Biodiversità Kunming-Montreal (#KMGBF) attorno a tre principi fondamentali è evidente:

  • Interconnessione tra sistemi sociali ed ecologici.
  • Equità e giustizia per le comunità emarginate, in linea con la governance integrativa.
  • Sviluppo sostenibile, bilanciando salute ecologica e benessere umano attraverso soluzioni integrate.

Entrambi i quadri condividono la visione di un pianeta giusto e sostenibile".

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